PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/01/2019
Spesso mi sono ritrovata a scrivere, in diverse situazioni, "ti mando due righe", "belle quelle righe", e via discorrendo, dando per scontato che i termini "riga/ghe" definissero una serie di parole messe orizzontalmente sulla stessa linea (utilizzandolo nel mio caso soprattutto al plurale) o che definissero una linea tracciata o impressa su una superficie e ne conoscevo grosso modo anche l'uso tipografico (unità di misura suddivisa in 12 punti).
Leggendo testi e commenti qui su P.H. ho visto l'utilizzo del termine rigo/ghi, che, come definizione sovrapponibile (secondo alcuni vocabolari) a riga/ghe volendo definire la sequenza di parole, non avrei mai immaginato fosse corretto usare.
Questo è solo uno dei termini che, nel tempo, questa casa mi ha aiutato a capire meglio.
Ancora una volta, quindi, mi rendo conto di quanto sia utile l'interscambio, attivo se si tratta di commenti, ma anche passivo se si estrapola la parola sconosciuta o poco conosciuta, semplicemente da un testo.
Dunque le poche righe/righi che mi sento di scrivere fra virtuali linee orizzontali (visto che le linee non compariranno)
sono questi/e: l'umiltà nel proporre il" sapere" da una parte e l'umiltà nell'accettare di ampliare l"ignorare" dalla altra, non possono che portare beneficio a tutti. Questo riguardo a regole grammaticali, ortografia, sintassi etc... riguardo allo stile o a ciò che viene espresso nel testo, nessuno può sostituirsi a chi scrive né al suo vissuto ed entrambi, a mio parere, sono unici e personali. Dunque possono e devono essere interpretati e commentati con lo stesso tatto che si userebbe nel farlo con se stessi.
Perchè nel nostro animo non c'è ignoranza e non c'è sapere, c'è il desiderio di esprimere qualcosa e condividerlo con un gruppo di esseri umani che, tutto sommato, amano la stessa musa.
Nessun sermone, sia chiaro, solo il desiderio di abitare con gioia questa casa. Un saluto a tutti con sincerità.
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Ciao Genziana. Condivisione di intenti, ognuno con il proprio stile e, come ho avuto modo di notare in questi giorni, con partecipazione. Anche stridente a tratti, anche battagliera, ma perbacco, ci siamo e ne parliamo (ops... scriviamo). La casa è viva e necessita di coralità.

il 29/01/2019 alle 00:02

Ti aspetto con il capestro ben saldo Algor... hai presente i due pali verticali e il terzo orizzontale? beh, sarò lì ad aspettarti e mentre apro la botola e mollo la corda ti dovrai rimangiare tutto il commento "algoroso". Sono dalla parte di P.H. Algor, credo di averlo dimostrato in cinque anni; dalla parte di chi ragionevolmente esprime un dissenso, magari premettendo un "per me" che limita il dissenso al proprio modo di vedere e non affossa universalmente i versi altrui, anzi, è lo dico con convinzione, aiuta comunque in maniera esponenziale a far sì che non ci si fossilizzi in eterno su alcune tematiche, di chi con pazienza aiuta i nuovi arrivati a sentirsi accettati, senza farli sentire da Nobel per i loro primi passi, ma incoraggiando e facendo notare eventuali errori bisontici, di chiunque si renda conto che P.H. ha un passato, un presente e, spero tanto un futuro e con buona pace se ne faccia una ragione. Sai, sono andata a ritroso nel passato del sito e ho trovato delle cose davvero pregevoli, commentandole con reale entusiasmo e rendendomi conto di una notevole caratura produttiva... ma, ma Algor, guardiamo al presente tutti insieme (sento che sei un essere partecipe), se non altro per assicurare un futuro ad un luogo che vale e a cui, lo spero, tornino a frequentare anche autori del passato. Ti aspetto al varco... capestro alla mano. Grazie Algor.

il 29/01/2019 alle 00:35

...e che , lo spero,... (è tardi e gli ingranaggi cedono).

il 29/01/2019 alle 00:39

secondo me se lo staff elimina la possibilità di bannare tutto si sistema da solo....perché vedi Arlette ci può stare un commento "forte", (siamo tutti vanitosi ed orgogliosi) ma se mi dai la possibilità di controbattere in genere si arriva ad un chiarimento, un aggiustamento....E' raro il disturbatore "Seriale", il frustrato in genere dandogli poca attenzione si stufa e se ne và....io sono d'accordo con Algor, non si può dire mezza parola e vieni bannato, ormai ti bannano anche se non parli, magari perché sei antipatico, e così prepariamoci a un bel funerale per il sito.......

il 29/01/2019 alle 10:28

Ciao Arturo. L'opzione resa disponibile dal sito può essere discussa e discutibile, resta il fatto che ogni cucina è piena di coltelli, sta a chi la utilizza farne un uso appropriato e non lesivo. Dici bene, il commento "forte" è il peperoncino di un buon piatto e il controbattere civile rende il piatto una prelibatezza e, visto che siamo in cucina (si vede che ancora non ho mangiato e l'orario è lì che scalpita)... ricordiamoci sempre di tenere sotto controllo i dosaggi, basta poco per rovinare un ottimo pasto. In fondo qui dentro a turno siamo tutti sia cuochi che buone forchette. Metafora più, metafora meno e siccome i funerali costano, per ora meglio rimandare. Grazie anche a te Arturo.

il 29/01/2019 alle 13:56

confidare nel buon senso delle persone mi sembra prematuro, le cose vanno proibite oppure no, purtroppo aggiungo....e rimando in tema culinario qui ormai non si mangia più, una foglietta d'insalata ogni tanto...ciao

il 29/01/2019 alle 15:33

e rimanendo...

il 29/01/2019 alle 15:36

Perchè ci sia un buon pasto i vecchi ed esperti cuochi devono dare man forte ai nuovi, perlomeno a quelli che davvero amano quel che fanno. Se latita la vecchia guardia, si può sperare solo nell'autodidatta convinto e tenace, ma deve cucinare, cucinare, cucinare... e leggere, leggere, leggere; lasciando la cucina e tornando apertamente a noi, sono convinta fortemente, e non sono la sola, che la buona lettura agevoli alla grande la buona scrittura (i ragazzi che si approciano ad essa dovrebbero tenerne gran conto). Ah, Arturo... ma due bucatini no? Quella foglia d'insalata non arriva nemmeno al cardias.

il 29/01/2019 alle 16:19

Il tavolo è allungabile, qualche asse in più e via; i bucatini ci sono, l'insalata mi pare si rimedi, la neve decembrina direi che possa starci benissimo anche a gennaio, qualche braciola arrosto sopra la graticola messa lì dentro il camino e qualche bottiglia di rosso " quello vostro". E gli esseri umani Genziana, tanti, coesi, con la voglia sana di scambiare idee e proporre con continuita, frizzantini o moderati, prolissi o stitici, ermetici o palesemente aperti come un portone. Allora si che fioccherebbe e sarebbe uno spettacolo lì a quella tavolata.

il 29/01/2019 alle 17:56

-continuità- dopo stò po' po' di filippica cado su un accento? E no perdiana.

il 29/01/2019 alle 17:58

PH mi manca, tanto, ma, poichè ho ancora il cervello vuoto, al momento leggo quello che scrivete. Anche commentare mi costa fatica causa la povertà del mio vocabolario. Mi ha colpito questo tuo "salotto". Interessantissimi ed istruttivi gli interscambi che son seguiti al tuo tema, proposto con il tatto che da sempre ti distingue e che apprezzo. Le similitudini usate poi: cucina, coltelli... sono grandi "chicche", almeno per me. D'accordo con te anche io non vorrei il funerale di questo sito. Mi sento anche in colpa per non essere assiduo a partecipare. Purtroppo io, che dovrei essere, informaticamente parlando, "esperto", son rimasto indietro nel tempo e non riesco a destreggiarmi nella navigazione. Uso poco il "coltello"... Mi "accontento" di assaporare gusti, anche semplici... Talvolta anche una sola parola, un solo aggettivo mi colpiscono più di tante parole... Comunque uso poco il coltello per cui non taglio mai, ma mi accontento di assaporare l'intensità di quel poco. Se poi trovo tanto... allora è estasi! Beh, in un modo o nell'altro ho anch'io detto la mia e ... contribuito in piccola parte? Un caro saluto ed abbraccio. Fabio

il 13/02/2019 alle 10:21

Benvenuto Fabio, benvenuto con la B maiuscola. So per esperienza personale che ciò che si ama davvero non si lascia mai totalmente, anche stando nelle retrovie si seguono le sorti e si continua a provare lo stesso sentimento di fondo. Riguardo a me non ti smentisco, nei limiti del possibile ho fatto del tatto il cardine della mia vita è non mi costa fatica, soprattutto quando riscontro uno schietto riconoscimento come quello odierno. Sapevo che il buon vino rosso della casa avrebbe reso più completa la tavola... hai contribuito senza dubbio sai, come essere umano e spero prima o poi come commensale fattivo. Di povero non hai nulla Fabio, tantomeno il vocabolario, stanne certo e accetta anche il mio saluto e il mio abbraccio.

il 13/02/2019 alle 13:12