Nebbia grigia copre pensieri disarmati, distorti, disturbati;
nella folla crolla ogni contatto voluto, atteso,richiesto.
resto indigesta, inerme a scorgere quale logica teoria possa apparire tra le nuvole attaccate a una testa vagabonda.
slegarsi dalla morsa autoconcepita, contattarsi con la nuda terra con la materia muta, semplice, sagace scomponimento di futuristiche architetture d'anima riempite.
scorgere il fogliame che paziente attende di reintegrarsi, rimescolarsi, rinascere, ripartire, risalire tra le vette dei rami che oscillando risuonano
orchestre egregiamente dirette da un silenzio preistorico.
il silenzio dove tutto nacque, dove cerco risposte al suono che suono non ha. Suono di pensieri invisibili quanto creatori guidati da fili camaleontici d'innata astuzia, si crogiolano mascherati, s'intrecciano nel buio dell'inconsapevolezza raggiungono la materia donandoti sprazzi di profonda comprensione che poi nell'etere si sciolgono attendendo nuova vita nel frastuono che lasciano.