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Pubblicata il 21/01/2019
Nel capriccio del vento
s'è dissolta
la cattedrale alzata
sulla sabbia
e lo stupore
è nello scroscio d'ali
su di noi,
nel tepido libeccio
che si sfoglia
nell'infinita
quiete della sera.

l'ultimo raggio
sanguigno
trafigge un grido
che non ha più respiro.
inermi ascoltiamo
da dentro
salire di voci deserte.

domani nel sole
saranno di nuovo
ragazzi
ad innalzare l'ala
del loro ardimento
finché duri la luce
e che l'ultima onda
sia lontana.

di noi resteranno
parole
sospese al respiro
del vento.
nella risacca pigra
una radice nera
una conchiglia morta.

restassero almeno
parole
del nostro tormento
vive.
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