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Pubblicata il 16/01/2019
Cosa posso fare amico mio stasera
quando mi parlerai di lei come ogni sera
dei suoi seni di allora e delle ciglia
del sorriso di luna e della fronte
cosa posso fare amico mio se non tacere.
Cosa posso fare amico mio stasera
quando mi parlerai di lei come ogni sera
delle sue gambe sulle tue ginocchia
del suo tenerti il viso tra le mani
cosa posso fare amico mio se non tacere.
Cosa posso fare amico mio stasera
quando mi parlerai di lei come ogni sera
delle sue rughe che non vedrai mai
del suo bacio che aspetti ogni mattina
cosa posso fare amico mio se non tacere.
E quando t'alzerai per andar via
con la sua vita ancora nei tuoi occhi
chiedendomi -che cazzo posso fare-
che cosa posso dire amico mio, se non tacere.
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capisco il dolore, capisco tutto, ma quest'amico si pone il problema ogni tanto che esisti anche tu? forse interpretazione troppo letterale, ma questa tua è foriera d'approfondimenti

il 16/01/2019 alle 09:37

È un osservare in terza persona, riportando la situazione di chi non non si capacita della perdita subita e di colei che prova a recare aiuto con l'ascolto ed il silenzio a una domanda che non aspetta risposte. Riflettendo sulle tue parole credo che una persona che non dia modo alla sofferenza di lasciare il proprio animo, non si curi di nulla al di fuori del proprio stato. Pazienza e dolore a confronto, un braccio di ferro dove il tempo è talvolta l'unico elemento che può dare un aiuto reale. Dimmi la tua opinione Arturo, se vuoi, non può che essere gradita.

il 16/01/2019 alle 12:13

è difficile rispondere, è vero che la sofferenza, quella profonda, è assolutista, non ha mezze misure, e chi soffre non vede, e forse non può vedere altro....E' anche vero che chi soffre non vuole parole, ma presenza, e quindi anche il silenzio, forse solo il silenzio, aiuta...però rimane il problema dello sforzo che bisogna fare in questi casi, per vedere "comunque" il mondo intorno.....

il 16/01/2019 alle 13:02

Sarebbe l'unica risorsa quella di guardarsi prima dentro e poi attorno per "vedere" oltre la cortina del dolore, ed è sicuramente l'augurio più sincero che si possa fare a chi ha toccato il fondo. Grazie per il tuo passaggio ed il parere Arturo.

il 16/01/2019 alle 15:52

Continua a tacere, talvolta il silenzio fatto per scelta ottiene più di mille parole, quando le orecchie e il cuore sono chiusi a catenaccio. Bella questa tua cara Arlette.Brava

il 16/01/2019 alle 19:34

La vita insegna vero Anna? E noi cerchiamo di non sprecare quello che offre, anche e soprattutto se si tratta di utili silenzi. Le parole che tanto amiamo (poeti e non) talvolta si rivelano solo zavorra e allora, se pur temporaneamente, ben vengano i silenzi. Un caro saluto.

il 17/01/2019 alle 06:08

Il tuo silenzio ... mi prende il cuore e me lo stringe. TVB

il 17/01/2019 alle 20:53

Vuol dire che ha ancora la capacità di "sentire" oltre le parole, quel tuo cuore. Direi che è principalmente attraverso quella parte di te che comunichi da sempre con i tuoi amici a quattro zampe... e mi pare che vi comprendiate benissimo. Ciao e grazie Fabio.

il 17/01/2019 alle 21:43