Quella foto senza gioia
è del tuo viso:
dimmi quante volte hai pianto
nel buio del tuo eremo,
fammi sentire il tuo grido
quando fuggi nel cuore della notte
o ti rannicchi
e ti tappi le orecchie
per non ascoltare l’odio
che là fuori spara
e speri che s’alzi più polvere,
per celare le menzogne
vendute per verità.