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Pubblicata il 13/01/2019
Quando ogni pensiero si appesantisce e si confonde un insetto dagli occhi di pesce spia la mia insonnia acquaragia nell'angolo di ombre fra il guardaroba e il giradischi.
segue ogni mio nervoso processo fisico e mentale con quei liquidi bulbi oculari.
"Stai volando", sussurra.
la Luna è una tazza di latte allungato con l'acido fenico, illumina il carapace della mosca psicotica che freme impaziente; si strofina gli arti neri e ossuto mentre attende di pranzare con la mia ragione.
vorrebbe succhiarmela via con la sua proboscide non appena le droghe esploderanno nelle mie sinapsi.
nella stanza una melodia piena di grotteschi accordi stridenti graffia via l'intonaco scrostato dalle pareti, strappa stampe di pin-up pornografiche scoprendo sotto la pelle della casa criptici messaggi da carcerato scritti da unghie sanguinanti.
una canzone punk, una voce piena di tagli, suona dal vinile, si dibatte sotto gli ampli- ficatori come un pesce che annega nell'ossigeno. Questi riffs mi scarnificano.
orgasmi sottocutanei si diramano e le pupille si dilatano: ogni parola cantata scorre isterica nelle vene e nel sistema nervoso.
prendo un coltello per evirarmi, prima di stuprare mia madre e poi riaddormentarmi.
"Stai volando", bisbigliava l'insetto.
"Circhi bizzarri oltre i confini logici della coscienza, puoi vedere il caos dello spettacolo senza pagare il biglietto. I limiti si dilatano irreparabilmente, siamo liberi da metrica e morale".
salivo verso il soffitto che continuava ad allontanarsi nello spazio, salivo assieme alle vibrazioni sorde delle batterie. Discor- die si azzannano nel vuoto della tomba circolare, chimere stanno scivolando dentro i miei buchi con la dolcezza di lame di temperino.
alabastro è il sudore da anfetamina che la tazza di latte e acido spruzza sulla mia pelle, sborra è il pianto del mio culo quando desidererebbe abbuffarsi più lui dell'anima.
la mancanza di sonno trasforma il mio corpo disarticolato; burattino ne di destra ne di sinistra, ne uomo, ne animale, ne bambino, ne amante, ne criminale.
grido folli gemiti da scimmia in calore nel retto della notte, un corridoio di lampi scende dalla soglia della mia finestra fino al promontorio.
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