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Pubblicata il 07/01/2019
Ricordo
l'ermo colle
e sovra esso
la fatata casa
candida, soffusa
tra le luci
dei miei occhi.

balconi verdi
silenzio mistico,
quel rumore
che mi parlava;
trascorsi tempi
in un cancello
da fiori cinto.

eterni..
come cornici
due abeti
violavano le nubi
vellutate
nel loro silenzio.

la sorte
mi spinse in essa
tra quelle mura
ove voci occulte
quali lusinghe nitide
eccitavano
l'indole radiosa
tormento del mio sangue.

incanto
impulsi d'infinito
magica eternità
miraggi fatati;
nella luce precipitai
e ne fui colto
quale eletto.

un richiamo,
.. certo ..
la mia speranza
dell'amor l'immenso incanto,
sorgente d'amorosi sensi
ove il precipitar
in essa mi è dolce ...
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