Deficienti compulsivi, statue da museo
trucco da pagliaccio nelle vene:
pulsante l’arte seppellita
dove pisceranno i cani.
maiali che sguazzano nelle loro feci:
letame d’ortiche e
attesa che il prurito
del brulicante meschino
si insinui in gola
piango,
tutto questo è un grugnire:
porcile o teatro di subdole grida
come fiori di plastica su cui si posa
l’ape assetata,
rigetto intermittente
di antenne di formiche.
stride l’eco del giudizio
nell’intestino dei sordi.
poesie, poesie, poesie,
parole, parole, parole
ma ormai son tutte morte:
allora un colpo
per non sentire,
non mentire,
e al tacito silenzio,
implorare
il macello.
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