PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/12/2018
Mi capita di travestirmi da me stesso
e bagnare la gola in qualche localino
sui Navigli, o di sedere al tavolo
di un imprecisato ristorante in Brera.
coppie che ne scrutano altre, anch’esse
taciturne, il cui unico dio rimasto vivo
gode del dito ancorato alla tastiera.
e’ comprensibile che tra Adamo ed Eva
la conversazione fosse difficile in quanto
non avevano nessuno di cui sparlare…
presto saturo, insieme al paltò mi eclisso
nelle viette e in quel particolare crocevia
mi dico che non parlerò più d’amore e pace.
un uomo ci ha provato e lo hanno crocifisso.
il televisore di un bistrot mostra la notizia
che nessuno avrebbe voluto leggere, che
dopo ore di agonia Antonio non ce l’ha fatta.
i medici l’avevano subito definito inoperabile.
nel mercatino di Natale a Strasburgo l’unico
dio rimasto vivo è il fondamentalismo: la fede
è una scala appoggiata a una parete invisibile.
penso che l’uomo mite porge sempre l’altra
guancia, ma anche i tolleranti di guance ne
hanno solo due… e che il danaro è deiezione
del demonio, ma un’ambita controfferta.
la Bibbia divulga che all’inizio il mondo era
rovinato nel caos, e come si vede le cose non
sono molto variate… l’unico dio rimasto
vivo è un senzatetto che mi offre la sua coperta.
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Memorabile e straordinaria disamina della vita! Sei un maestro, MastroPoeta, di una possibile, ideale, migliore... vita!

il 16/12/2018 alle 09:33

Troppo onore... grazie

il 17/12/2018 alle 16:26