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Pubblicata il 01/12/2018
Dunque eri vivo
e io ti credevo morto

vegliare sul fuoco dei giorni,
ovunque proteggere,
uccidere a volte
per pura devozione.

ragazza sveglia, devota.
rifatto vivo, nel sogno.
acceso nella notte.

ho fatto un fioretto.
ora questo piccino
mi cade sul capo
dopo tante preghiere,
cosa dirne non so,
se bene male,
di questa specie di morale
impostami dall'alto,
dall'altro.

fà che sia tu a chiedermelo.
fà che sia tu.

soffia un vento pesante stanotte,
ci pensi tu a questo fuoco
a difendere questo sogno ch'è nostro
e che mi porta lontano da te?
perché sono nel fitto,
distratta, indifferente ormai.

perché lo vedi, come mi caccia,
come ramo con foglia secca.
non è più il tempo eppure
ti sei fatto vivo
mentre io rinunciavo.

arriverò alla fine del sogno
giungerò al canto
del gallo mattiniero.
sarai tu.

mi chiederai di cantare con te
nell'ora esatta,
perché questo dev'essere,
una scintilla, dovrebbe bastare.
nei giorni che verranno, estinti.
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Scorrevolmente gradevole sino alla chiusa!

il 01/12/2018 alle 18:35

piaciuta :-)

il 04/12/2018 alle 10:49