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Pubblicata il 30/11/2018
Lei si ferma ad ammirare
l'abbondanza di quei fiori
gravido il rovo
di piccole rose screziate.

Lui avanza in quelle alture
l'occhio vigile e repentino
mentre il fermento dei cani
annuncia l'attesa preda.

Lei modera il passo respirando piano
mentre al latrato cupo segue il tuono
sa che quel che ha non lo potrà donare
a chi non può riceverlo.

Lui guarda i suoi trofei
non lo rende migliore il loro sacrificio
ma la macchia lo fa sentire vivo
laddove la morte allontana la morte.

Veli tra gli alberi tessuti dalla bruma
lui beccheggia in un lento rullio
lei sente il buio che sovrasta la luce
ed è così che la vita si dipana
tra ciò che resta a terra
e ciò che può volare.
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il rovescio della medaglia, ma decisamente meglio volare, Piaciuta.

il 30/11/2018 alle 21:25

Si, decisamente meglio volare e soprattutto avere il coraggio di lasciar volare, oltre ogni idea di possesso, essere in grado di operare la più bella delle rinunce. Un saluto Imago.

il 30/11/2018 alle 21:59

Molto acuta

il 01/12/2018 alle 05:36

Ciao Ginni e grazie per il tuo passaggio e parere.

il 01/12/2018 alle 09:32

Avere il coraggio di lasciar volare. Giusto. E' questa la magia. Grazie Arlette per il tuo meraviglioso messaggio.

il 25/10/2020 alle 11:50

Mai come ora al latrato cupo segue il tuono. Sai, di quel coraggio ne servirà parecchio, perchè le correnti ascensionali non salgono più di quota e il volo è sempre più un azzardo. O forse quella magia srà la ragion d'essere per i voli a venire. Auspichiamolo Minus, con tutta la volontà possibile.

il 25/10/2020 alle 23:24
Adi

Speriamo ancora nel volo, con la consapevolezza che nel volo avviene l'incontro fra terra e cielo e che la sua assenza crea vuoti in cui si icunea la durezza della vita senza aspirazioni. Molto bella!

il 19/11/2022 alle 18:29