Quando guardo dalla finestra,
vedo fuori di me , una natura
che non vive, ma che non è neppure morta.
un cielo che passa da un azzurro forte
ed intenso ad un grigio plumbeo
cirri che viaggiano su tappeti di rondini
migratrici, bramose di un caldo sole.
austera e regale un’aquila ascende
verso un nido ormai vuoto.
abbasso lo sguardo sugli aranci e limoni
del mio giardino, e melodioso mi giunge
il canto dei pettirossi in attesa
dei candidi fiocchi di neve.
da chissà dove arriva un aquilone
di carta colorata e trasparente,
lo seguo con lo sguardo,
leggero come una piuma, va planando,
su di un cuore antico e stanco.
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