Forse
ho già raggiunto
il nodo estremo
del mio destino,
e dalle bionde vette
solenne l'alba
irraggia la sua luce
sul redivivo mondo,
e forse al pio chiarore
l'uomo apprenderà
partito vero,
e non più soffrire.
non resta
più tempo
per piangere, ora:
devo sopprimere
l'illusione:
affogo
nella vischiosa
ragnatela antica
e affido le mie carni
alle sferzate dell'insonnia
che rode, con la mente,
la vista e la parola.
mi riprende il languore
mi scorda la poesia
... sono un sopravissuto ...
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