-Silenziosa la strada custodisce
affila di lato consuete fila
abitudini lavorate a maglia
morali picchiettate di visi al margine
investiti d’improvviso girasole.
-Scalzi i gesti sonnecchiano frugali
monelli sfidano tenuta l’incontro
non più legato al desiderio ma viaggio
lungo direzioni tese per vocazione
alla più lieve e umile immaginazione.
-Lo sguardo nega al cuore il silenzio.
-Quale altra menzogna racconterà ora
per reinventarsi rapito o rapitore
il dolore sopito e tornato vivo?
-Quale senso affonderà meraviglia
prima che si sorprenda senz’infanzia
questa colata raccontata di pancia?
-In vario modo l’acuta apertura è lontananza
più vicina l’ombrosa rivolta danza
oscillazioni lasciate libere di volare
in vite ordite d’ombre a sprofondare.
-Senza follia il pensiero ripone la lama su se stesso.
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