Nei suoni d'Omero e poi di Virgilio e prima degli eletti
nel creare la perdurante feconda civiltà di Gaio che fu potenza
nell'ancora salda scuola del maestro, che al mondo insegnò il parlare
dando i natali all'idioma che ancora io canto
nella meraviglia di Giotto, l'assoluto splendore di Sanzio
nel genio fatto uomo che a Vinci, vide la luce
nella fredda brezza dei drappi, nelle pulsanti marmoree vene di Buonarroti
nei vermigli sangui e nelle agghiaccianti ombre di Michelangelo
nelle arie dolenti dell'Ottocento italiano
e più or non dico della mia terra
lì, d'alta civiltà, son posti i cristalli di sale
il resto è misera polvere