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Pubblicata il 19/11/2018
Si chiamava Franco Bullone
la povertà il suo unico vestito
la speranza la dote
e tutti lo prendevano in giro
a chiedergli se avesse una vite

fece una croce a terra col tacco della scarpa
ci sputò sopra e partì di notte, senza salutare
destinazione l'America che aveva sentito nominare
e mentre volava si sentì una rondine
che ha distrutto il suo nido
e maledice l'ultima primavera

fece fortuna,aprì una fabbrica
e Frank Bull il suo nuovo nome
e masticò altre consonanti
disossò alcune vocali
poi le fece fischiare a parole
e man mano tutti lo rispettarono

un giorno su una cartina geografica
vide una lingua biforcuta a raffreddarsi nel mare
riconobbe l'italia e un occhio tradì l'altro
e fece passare una goccia argentata compressa dal cuore
poi con una matita recintò il paese natio
con impeto lo scarabocchiò,cemento al sogno
di tornare a seppellire tra i fiori i ricordi

scrisse una lettera e la spedì a se stesso
che in realtà era quello di un tempo,
partito s'era tolto a caro prezzo il dolore
pagando oltre oceano con mutuo senza fine
....la malinconia
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da:Sorrisi Pignorati
www.santhers.com
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bellissima storia che ,credo, possa essere vera..... scritta in maniera profonda, che mette in rilievo ciò che una persona ferita nel suo orgoglio riesce a crearsi ma, sarà costretto a pagare coll'abbandono del suo amato e odiato paese.... piacevole lettura...

il 19/11/2018 alle 07:09

Una bella storia piena di sentimento e sensazioni palpabili. Incalzante nella lettura, voglia di sapere come andrà a finire.... Belle espressioni... belle immagini.

il 19/11/2018 alle 12:40

grazie ..michael

il 19/11/2018 alle 23:08