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Pubblicata il 18/11/2018
Uragani..
inascoltati
scogli
logorati,
urlanti vento;
affanno
d'ancor lontane bufere,
il mare
il cielo
e in un acuto pianto
s'appressa la morte
nell'estrema
ombra inaccessa.

ardea
la stella del mare,
eterna lampada
nell'alta ombra
oscillar pareva;
il suo cuor percosso
tra la tempesta
al culmine batteva..

rintocco lontano
tra un vento di campane
un serrarsi
d'enormi porte,
ignote finestre
dai mille occhi,
nel vuoto
fissi come un miraggio
a veder la morte,
infinita intorno..
e venne l'odio
del giorno
che sorge e cade..
e venne l'odio del vano.

l'uomo alato
vegliava
dagli inferi
l'umano fato
ai suoi piedi,
ed esso
principe delle tenebre
si sentì sovrano
di un morto mondo.

poi..
..il silenzio,
l'astro lontano ardea,
come solinga
lampada tombale..
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profondo e bellissimo testo....

il 18/11/2018 alle 07:47