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Pubblicata il 14/11/2018
Quando
l'amore nostro trafitto,
dall'arido legno pende
sul duro legno
della profanazione:
credimi, amica mia
sconfitti siam noi
e crocefissi.
e quel
divino germe
minuscolo e possente
che l'anima feconda
di grazia e languore,
e s'impone
dominator superno
su nostra vita e morte,
radicando
passioni, dolore
e soave letizia;
e dentro cresce...
e cresce
riempendoci di lui:
ed irradia
del suo scarlatto furore
i terreni nudi giorni
ed il sonno scuote,
terremotando
coi tenebrosi dubbi
dal vento portati,
gemendo...
oh, amica,
quest'essenza d' eterno
abbiamo ucciso!

abbiam
violentato l'amore,
l'abbiamo deriso
ingiuriato... trafitto...
vittima della croce stessa,
confezionata
con croci
dei nostri livori;
e l'abbiamo insidiato
con tenacia bieca:
ciechi
dall'arroganza perversa
che l'anima annulla,
e dal rapporto esclude
del natural rotare
dell'esistenza.

noi,
pressati dall'ira,
sull'onda fredda
d'una vendetta
lacerante pian piano
abbiamo soffocato
la calda favilla
ch'univa
in un solo volere
tutti i sensi del cuore.

e l'urlo
del disprezzo nel cielo
e col sangue rintrona:
lungo stridulo fosco
della livida croce,
tessuta con le croci..
le nostre
insensate licenze:
libidinosi insulti,
vergognosi soprusi.

e quando nuovamente
dall'arida gola
convulsa dal bisogno
e dall'occhio
straziato dall'insonnia:
allucinati
dal metallico scialbo
sopore d'eterne notti
e giorni terribili,
d'amore
ancor invocazione ti sorge,
e richiami
alla luce del ricordo
la viva creatura
e forma eterna,
e nel nero silenzio
del nostro
uliveto combusto
vagheranno i sospiri
come una eco di morte,

ed in vano
il tuo grido rivendica
al cielo il diritto...
non scordiamoci,
amica:
noi, squallidi e crudeli:
sull'oltraggioso legno
trafitta
boccheggia
la vita privata
dell'eterna fiamma
e lenta agonizza...

a Laura.......
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Intensa si ma un po' lunga per essere una poesia

il 14/11/2018 alle 19:32