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Pubblicata il 04/11/2018
Ho sognato fuochi sull'aia
accesi nelle sere d'estate
giochi e canti e volti arrossati
dal vivo delle fiamme,
persone accosciate a fissare le braci
quando cessano canti, discorsi, parole.

remoto momento caduto nell'oblio
come i bei sogni della nostra infanzia;
una materna luna ci rincuora allora
a vincere paure mai sopite
di ombre in agguato tra le siepi.

sono passati gli anni
un anno dopo l'altro si sono consumati,
sognerò ancora l'estate e quei falò,
ma le paure ora hanno ombre
e luci d'un vivere diverso,
connotato dinganni, mendaci sofismi,
violenze, egoismi, delusioni,
un velo di tristezza
non scioglierà quel groppo doloroso
che sarà sceso a stringere la gola,
il silenzio non andrà
oltre un profondo sospiro di sgomento
volgendo gli occhi a quella luna
ora gelida e indifferente
chiedendo se adesso sia questa
la condanna al vivere d'un uomo.
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