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Pubblicata il 05/02/2003
In tempi ardenti di memoria
cominciasti ad ammirare
l’amore rubato
tra pendii collinari
e la notte che impalpabile sfugge.

Amica, allora,
degli ulivi ti facesti,
e sorridevi ai mandorli
che fiorivano in Febbraio:
i templi ti sussurravano
note
e chi li erigeva, grida.

Indifferente e lontana,
testimoniavi atrocità
e alla crudeltà
donavi argentei sigilli.

Dietro l’ombra di vestigia doriche,
sopra l’agorà ridotta all’arenaria,
ancora lì navighi.

Complice,
sorridi
ai ciechi amanti.
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