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Pubblicata il 31/10/2018
Un Dì Carlo di Borbone!
da palazzo reale!
guardava estasiato!
il mar di Napoli!
che d'armonia:
al Vesuvio cantava:
la sua melodia!

due Lazzari sullo spiazzale!
duellavano a cortellate!
con una folla!
invitante alla morte!
con irruenza e la mala sorte!

pensando il sovrano d'essere:
nella sua Parma bella!
dove il suo potere era reale!
come un Dio d'adorare!
sentendo il baccano s'affaccio'
per richiamarli alla ragione!
fu insultato!
dalla folla deriso e richiamato!

songo uommeni d'onore!
non t'impiccia'!
fett'e fatte tuoi!
vattenne a cucca'!

a che una guardia!
chiamate Padre Rocco!
egli risolverà con la ragione!
la disputa del disonore!

venne il monaco!
ma la folla eccitata!
lo allontanava a gomitate!
al tale azioni!
dal sotto al sacro:
abito talare!
caccio' un tendine lungo!
di mucca essiccato!
a dar mazzate:
di qua e di la!
arrivò al cento della disputa innata!
due sberle ai contendenti!
tutti a casa!
s'affaccio' Don Carlo di Borbone!
a veder tale azione!
chiamò padre Rocco:
nel suo castello!
È capì che l'autorità!
era il figlio dell'Umiltà!

che fra i Lazzari e la guapperia!
c'era odio ed ipocrisia!
in una città d'oro e virtù!
fra Gesù Cristo e Belzebù!
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piacevolissima e,...... purtroppo veritiera

il 31/10/2018 alle 06:30

Uno scorcio della Napoli secolare! Grazie un saluto

il 31/10/2018 alle 08:45

sto entrando pian piano nella tua poetica particolare.....piaciuto questo aneddoto anche a livello storico

il 31/10/2018 alle 11:02

Aneddoti storici che solo tu sai raccontarci.

il 31/10/2018 alle 20:28

Tornato nell'ottobre 1999 dall'avventura triste del militare! Partito con volontà! Concorso da Finanziere vinto, da maresciallo in decollo! Da VFB in azione! Dopo tre giorni, tante epistassi! Ospedali il Celio di Roma! Poi a Chieti! A Caserta declassato di quarta, poi riformato! Addio tanti sogni buttati al vento! Tornai amareggiato! A diciottanni cerchi d'esser sole! Ma poi ti ritrovi Luna all'oblio! Nel 2000 mi recai a Napoli a ritrovar radici! Del mio borgo! Mi promisi un giorno! Di ritrovar l'albore: del mio paesello! Per non dimenticare! Che infondo la storia: è bella da raccontare! Perché ogni uno di noi: ha una propria radice! È da essa nasce la qualità: che differenzia l'umanità! Grazie un saluto

il 01/11/2018 alle 00:40