Che festa sul fiume
a lavare.
mia madre sedeva
nell'erba e rideva,
mafalda cantava
sui solchi di grano.
le spighe ramate
bevevano il sole.
allora
tutto pareva
tessuto di sogno.
si tornava la sera
verso un tramonto
in fiamme,
lungo la strada dorata.
lontano un gregge
rientrava all'ovile
e dolce saliva
sull'ultimo raggio di sole
il tremulo canto del grillo.
poi,
quando tutto posava
nel pallido velo
del sonno,
io sola
parlavo alla luna
che, morbida e tonda,
pendeva fra i rami
del melo:
"Luna lunona
che brilli lassù
fammi sapere
chi m'ama di più..."
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