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Pubblicata il 22/10/2018
Mastro d’ascia quando è notte
coi calzari dalle suole cotte,
al suono della sua armonica a bocca
scrive un’altra filastrocca.
con le braghe logore e con le toppe
le ore in darsena oramai son troppe,
scrive su di un ceppo ed una botte
mastro d’ascia quando è notte.
con le parole e con i suoni
per i bimbi, quelli buoni
canticchia tutta la mattina
sotto lo sguardo della scopa di saggina.
con la penna e il calamaio
ne ha già scritte un centinaio,
mastro d’ascia siede sulla scocca
strocca e fila, fila e strocca.
rima viene, siede e fugge via
o a volte resta lì come una poesia.
anche il suo cuore è pien di toppe
e le ossa ha tutte rotte,
ma nonostante gli anni sulle spalle
canta dal porto fino quasi a fondovalle.
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