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fax
Pubblicata il 22/10/2018
No,
non hai una bella cera amico mio
e la tempesta è là dietro che urla, la solita..
le sirene riempiono l’aria mentre i saccheggi infuriano,
e, guarda quello lì, sembri proprio tu,
col sacco bucato e una scia di sogni nella notte..
ma..
quel sorriso, dovresti spiegarmelo,
sarà forse quella vecchia canzone?
ricordi forse, quanto fosse facile innamorarsi?
le lacrime ora sembrano fiori
e nessuna domanda disegna orizzonti,
del tempo solo briciole sul vecchio tappeto di casa...
oh, ora capisco amico mio,
piccolo irriverente sbruffone,
dei sospiri corteggiati dal vento,
hai conservato sempre tu, la chiave..
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profondo e,.... meditativo scritto...

il 22/10/2018 alle 07:01
fax

Grazie amica mia. Sono contento che le mie poesie ti piacciano. In questa ho voluto mettere da parte ogni pensiero distruttivo immaginando che ognuno di noi abbia con se la chiave del suo personale universo. Forse tutto quello che ci appare perduto per sempre, tutto quello che, lentamente, sembra morire intorno a noi, in realtà è custodito come un tesoro in tutto il nostro essere. E se la chiave è nelle nostre mani mai nessuno potrà portarcelo via. Un abbraccio. Fabrizio

il 22/10/2018 alle 19:55