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Pubblicata il 07/10/2018
Superiormente alle gore, superiormente alle convalli,
alle giogaie, alle macchie, ai nugoli, agli abissi,
di là dal sole e dall’etra, oltre l’empireo e le sue ellissi,
anima che mi appartieni muovi passi assai snelli.
e, parimenti a un nuotatore provetto che frange i flutti,
tu cavalchi gioiosamente le profondità e gli aspetti
della tua ineffabile passione esente da difetti.
via da siffatta mefite, vai a decontaminarti come marabutti
nell’etere, e abbeverati come un mero elisir sublime
della fiamma calda che gremisce i gennei spazi.
a tergo le tedie con la loro zavorra e i numerosi strazi
che oberano il bigio vivere come bruma le cime,
deliziato colui che può con un batter d’ali balioso
librarsi su distese smaglianti e placide;
quello i cui pensieri, come alaudidae,
verso l’indaco a mane prendono il volo da ciò che è dannoso
-che ammara sull’esistenza
e percepisce con facilità
il gergo dei fiori per abitualità
e delle cose afone fin nella loro essenza.
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