PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/09/2018
Qui abitavamo in una vecchia
casa vicino a un prato di gattaie…
quanti calci al pallone e pisolini
all’ombra del grande gattice.
e quanti tamagotchi ho fatto
morire con i miei modi adagini.
stavamo proprio bene, ma poi
un giorno il capogatto di mamma!
e la lunga degenza in ospedale.
anche lei non è più rientrata.
a papà offrirono il distaccamento
a Lampedusa come ufficiale.
mi piacevano sia i gattinaresi che
i gatticesi, così restai in vicolo Gatto.
anche perché m’ero fatto degli amici
e andavo al liceo “Giuseppe Tomasi”.
poi conobbi la tua mamma in ferie a
gatteo Mare, e vi piantammo radici.
gatto Mammone si trasferì da papà
perché lei soffriva di ailurofobia.
ma era anche una gattamorta, e una
notte aggattonando ci lasciò da soli…
ma oramai siamo gatteesi tu ed io.
ricordo ancor quegli occhi color laguna
da gatta ci cova quando vide l’occhio di
gatto col suo gatteggiamento, che le donai.
ma tanto va la gatta al lardo che il mattino
dopo non trovai più le sue cose: avrei dovuto
capirlo che ogni bagatto soffre di gattipardismo,
anche se solo degli arcani minori del destino.
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...Mi sono piaciuti gli arcani minori, davvero...

il 27/09/2018 alle 22:43

davvero ti ringrazio

il 28/09/2018 alle 05:52