PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/09/2018
Ieri, ripreso l'avamposto,
abbiamo potuto mantenerlo
solo per poche ore,
il tempo strettamente necessario
per recuperare mappe,
anche se adesso
risultano già inutili
perchè gli orizzonti
sono ormai irraggiungibili
e la stella polare, il nostro nord,
è persa per sempre
in questa arida bruma.
Abbiamo insaccato frammenti
di lettere e foto sgualcite
nella fretta indicibile
che può provare solo
chi ha rivoli di ghiaccio
nella mente e nelle vene.
Non c'è più un cargo postale
che possa spedirle,
troppi gli asciami di Mig-3
e Lavochkin La-7
che scorrono impertinenti
come vespe impazzite
su questo cielo senza sfondo.
Abbiamo raccolto testimonianze
ma non c'è più filo per trasmetterle
e nessuna centrale pronta a riceverle.

Per pochi istanti abbiamo intravisto
la corona d'avorio di Gunther
ma non aveva più bocca
per riciclare menzogne
ed il suo calco dentale
adesso è cenere, sepolto
sotto Everest di calcinacci
della Petersallee,
lo studio dentistico
ora una merdosa latrina
per le Falci dell'Est.

Al rientro, io ed Hans
ci accosteremo, per l'ultima volta,
all'amaro Calice
ed addenteremo pane àzimo non lievitato,
sorseggiando l'uva non fermentata
dell'ultimo Sacramento.

Che questa lettera ti possa giungere
solo quando nel tuo cuore
si sarà sopito il tuo immenso dolore.

(Alture di Seelow, 16 - 19 Aprile 1945)
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