a te, prezioso,
che inganni chi vuole fermarti
coi ferri di un'illusione che ti è amica,
e che con te ride
dell'ingenuo bisogno umano
di mostrare l'eterna primavera;
nel farti gioco,
sei brutto, bello, o come ti pare..
poi guardi, passi, non torni più
e non permetti , a chi osa misurarti,
di chiederti perchè non sei mai abbastanza