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Pubblicata il 15/09/2018
Al fianco del Califfo Yusuf osservasti
senza muovere ciglio i mercanti arabi
di schiavi, e alla tavola del governatore
di Cordova faceste la conta dei morti:
diciotto milioni tra gli oppressi, incuranti
della mia presenza, un suo lacchè a ore.
in sella col re Tamerlano lasciaste sul
campo diciassette milioni di cadaveri,
e davanti al fuoco ascoltasti, alticcio
appena fuori dalla tenda di Gengis Khan
i racconti dei guerrieri mongoli alteri
dei quaranta milioni caduti; dal pagliericcio
nel recinto dei cavalli vi udii anch’io.
eravamo insieme anche durante la conquista,
l’esplorazione e l’occupazione delle Americhe.
tu con i tuoi bei vestiti in tessuto di cotone
da colonnizzatore, io laido mozzo sdegnato.
quindici milioni periti per visioni estatiche.
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