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Pubblicata il 01/02/2003
Gonàr:

Sono al vostro servizio,
il suo nome è inciso
a fuoco nel mio cuore,
il cavaliere
è solo un ricordo
che lento scolora.

Lei rimarrà qui,
non più donna,
mai terrestre,
mia prigioniera
nell’eternità.

‘Ricorda
se lei morrà
sacrificando la sua magia,
tu l’avrai perduta

E noi non avremo avuto
la nostra vendetta,
se però lei venisse
sacrificata
dopo che già ha dimenticato,
la magia sarebbe vana
e la morte chiederebbe
il suo tributo’

Lei non morrà
‘tu lo dici’
se volete la sua vita
io non sono al vostro servizio
‘troppo tardi’

Non fallirò
è una promessa,
lei dimenticherà
e se non dovesse farlo
io la ucciderò
con le mie mani.

Non compirà sacrificio.

Retta è la tua via,
mia signora delle fate,
grande la magia
che corre al tuo fianco.

Strano l’uomo che
d’amor morì,
colui che conduce
triste il tuo cammino
verso una fine designata.

Triste è la sua voce nel vento
mentre accompagna il tuo cammino nella notte
strani i mortali,
nell’inquietudine
delle loro menti.

Qual è il motivo
che ti spinge a cavalcare
sola, nel buio,
in compagnia dello spettro
di un uomo morto?

Scorterò io il tuo viaggio
se lo permetterai
e lo permetterai,
parola mia.

I pensieri
di questa dama
sono così confusi
che la sua mente
sarà facile ad essere ingannata.

Dolce Confusione
che regni sovrana
e il mio compito
rendi lieve!

Astra!

Niente più nella tua mente
è il cavaliere del mondo reale,
niente pìù sfiora i tuoi pensieri.

Astra!

Accendi le luci
di questa tua notte
accogliendomi nel tuo sguardo
ospitandomi nei tuoi occhi.

Astra!

Dimentica il dolore,
apri le porte
a nuovi respiri
perchè un nuovo cavaliere
corre in tuo soccorso.





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