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Pubblicata il 08/09/2018
Non appena varco l’uscio
gli indumenti divengono armatura,
e le chiavi dell’utilitaria d’improvviso elsa.
di fronte ai suoi occhi guaritori, come dinanzi
al drago, il cuore si gonfia ma non prova paura.
al cospetto di quei riccioli neri
che lambiscono l’incarnato olivastro,
sento l’ardore che provai contro il gigante.
ma potrei arrendermi ai suoi lobi,
o alle vesti cenere dal profumo salmastro.
oh Isotta, che mi sorridi dietro il piercing
e ti riveli sotto mentite spoglie…
non vergognarti di ostentare il tatoo
all’ombelico “I soliti due pacchi di Chesterfield?”
salgo in auto, e faccio ritorno da mia moglie.
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