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Utente eliminato
Pubblicata il 09/02/2001
Due orbite, due diversi mondi,
nell’infinito tempo,
per un solo istante,
si sfiorano.

Non una cosa sola,
non un contatto.
Ma universi che si affiancano,
energia trasmessa,
più vera del vero,
più forte dell’ingranaggio muto
che comanda vite.

Si è fermato il tempo sulla battigia,
le voci stridule svaniscono,
le onde sono sottofondo inebriante,
carezze ideali, unico scandire.

Nel volgerci lo sguardo,
vedo una vita aprirsi,
e, in te, il cuore che pulsa.

Timidi movimenti,
come l’aggrapparsi al muro
che vorresti abbattere.
Poi il malizioso elevarsi,
seni che mi avvolgono a distanza.

All’imbrunire, l’istante muto passa,
e il triste, monotono metronomo
incalza.

Tu ti allontani, forse per sempre,
serbando quali pensieri, non oso pensare.
Io riprendo la mia lenta morte,
dopo avere respirato
un soffio di Paradiso.
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