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Pubblicata il 15/08/2018
In fronte al falò,
restio e timido ancora,
senza brace su cui dar via
al deciso ballo
della stabilita ora,
sta eretto il terzo ospite
che loro non hanno invitato
ma che è il padron di casa
e per natura non tollera d'essere
cacciato.
con le spalle al fuoco
a intiepidirsi il dorso
e il volto, allo stagno torbido
è rivolto.
sembra che attenda qualcosa
e non qualcuno.
non loro due.
si sposta ad evitar scintille a volte
e torna a posto, testardo e sordo.
dopo lunga attesa
la fiamma vive
ma non vince.
e l'ospite rinuncia alla sua attesa.
non altro insetto ha violato il regno,
così tediato rinuncia a quel suo
naturale impegno.
volge all'acqua il manto angelico,
lo strascico del suo abito d'ali.
accoglie l'invito,
ora la femminile voce gli va dicendo "sali"
e grande nei suoi pochi,
verdi ed accesi centimetri di magica livrea
saltella a un tratto sulla mano di una dea.
la Mantide che uccide anche il suo amore
farà stanotte compagnia al fuoco
ed ai due amanti per le restanti ore.
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Questa bella composizione suggestiva e descrittiva con buona scenografia mi ricorda il Convitato di pietra, la Nemesi e qualche traccia di mitologia con tutta la sua componente di ferocia. Pregevole narratività con una punta di oscuro che non guasta affatto.

il 15/08/2018 alle 20:46

Lei è sempre troppo gentile.

il 16/08/2018 alle 13:29