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Pubblicata il 20/06/2018
Dell'altero
potere dei monarchi
parlano queste pietre,
di sgomento trema la mano
al tocco di spettrali
immagini di morte:
volti stinti,
eternati dal bronzo
sulla pietra,
grevi di polvere
ch'opaca indugia
da secoli e millenni,
protesi ad ammonire
dal baratro del nulla.

oh, trionfanti cortei,
grida guerresche!
ebbra di gioia e vino,
gli occhi accesi
da lusinghieri onori,
si raduna la folla in schiera,
e lazzi e applausi ed inni manda
disposta in ali fluttuanti,
per l'effimera gloria
a i reduci eroi,
impolverati e fieri;
e per l'ombra merlata,
dagli stagni
acuto grida il cigno,
nella bianca scia,
torbido gorgoglia
il fondo limo.

l'amore esplode,
ed i cespugli ombrosi
liberano reconditi profumi
all'introdursi di leggiardi cure,
furtive carezze evanescenti
nel vivido baglior
di mille fuochi:
erranti luci,
fuochi vaghi, lenti
sotto il capriccio
della luna fredda.

in me rintrona
la sgomenta voce
di quell'anime erranti:
cavalieri senza fiato,
strappati a madre e sposa ...
in pianto:
e sete e fame
e gelo e morte
di quiete genti,
che destino
o trame avversi
lanciano sul rogo,
come indomiti polledri
arsi dall'occhio
infuocato del cielo.

sul bronzo eterne,
nell'oblio disperse,
trafitte giacciono
le spoglie e sfatte:
ma l'anima immortale
non riflette?

non rista': oltrepassa...
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