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Pubblicata il 29/05/2018
Sorge
sul primo albore
scorge fontane ed erbe,
poi stanco si riposa
in su la sera
altro mai non ispera.

viandante
di lacero tempo consunto,
al vento
alla tempesta
varchi torrenti e stagni
senza posa o ristoro.

tale
è la vita mortale,
ove il tutto oblia
nell'abisso orrido,
precipitando invano.

la vita è sventura,
il nascimento
mortal attimo
illude l'uomo,
eterno patir
il terreno vivere,
l'errare inutile
simile alla smarrita luna
essa in ciel vaga
sorge la sera,
contemplando
le deserte distese si posa.

al chiaror di essa
ogni cosa si confonde
tra archi di pietra
antri muscosi,
ombre immortali
con l' umana sorte
giocano.

si spaura il cuor
l'anima si dispera
nel mortal abisso
il tedio mi assale.

funesto
è il giorno
a chi nasce,
all'altrui sorte
il mio pensier rifugge;
nelle tenebre
oscure compagne
pace ritrova,
nell'eternità
il nulla riprende vita...
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immensa!

il 31/05/2018 alle 01:45

Grandissimo Jacob..

il 02/06/2018 alle 01:25