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Pubblicata il 14/05/2018
ora che ho chiuso quella porta,
ahimè custodisco i tuoi segreti;
il mondo è lì fuori,
orsù, dunque, soddisfalo!
il tuo ricordo annegherà nell’oblio più tetro,
mi scivolerà addosso come olio bruciato,
nulla più resterà di te!
la mia mente è già altrove,
ha bisogno di limpide acque in cui rinfrescarsi,
ma tu, fango nero e appiccicaticcio,
saprai essere alla corte di qualcuno
a tessere la tua inestricabile tela?
chi annuserà gli effluvi delle tue profumate gambe che con tanto ardore spalancherai agli inviti della luna?
chi..chi..cadrà nel tuo gentil tranello?
tutto il mondo, forse..
ma non io e quei corvi che gracchiano in attesa
del lauto pasto!
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piaciuta :-)

il 15/05/2018 alle 13:08

Come componimento narrativo riecheggia il mondo della narrativa gotica nei suoi aspetti più truci e turpi. Il fattore 'misoginia' andrebbe analizzato conoscendo il vissuto del narratore ma l'enunciato è un sintagma che lascia spazio a circoscritte interpretazioni. E non ci è permesso sondare oltre, se non in forma deduttiva, che potrebbe contemplare, anche, una nostra proiezione.

il 05/06/2018 alle 21:09