Molto belle Arlette, queste parole , in cui si percepiscono la femminilità della consapevolezza unita al disincanto dell'uso. In questa atmosfera viola, paiono un insegnamento un monito, una ammissione. Da leggere e rileggere sfiorandole solo con la percezione.
Un monito a se stessi, Sergio. Se ci si avvia verso un sepolcro, ci si può stendere passivamente in eterno o cercare un ritorno. Se si sceglie di tornare si torna in due, l'essere che eravamo e quello che saremo. A noi averne cura. Grazie per le tue parole.
l'ho trovata solo ora e ne sono rimasto colpito...questa tua resurrezione è buona per tutti i giorni
Doverosa verso noi stessi questa resurrezione, e credo tu ne conosca per intero la portata. L'hai trovata, scrivi, e ti ci sei soffermato... spero che anche il tuo respiro sia oggi un po' più mite.
Girando su PH vado sul sicuro... arlette...qui trovo dolcezza, pacatezza, parole che vanno dritte al cuore la tua resurrezione è uno stimolo per non fermarsi. Grazie.Un saluto
C'è qualcosa che mi ha sempre attratto Fabio, sin da bimba, mi rendeva lieta la giornata anche se non riuscivo a capire cosa fosse. Oggi so che si tratta della pacatezza, così rara in questa vita, e se tu la riscontri fra i miei versi, significa che in qualche modo l'ho fatta mia. Un commento è anche questo, scoprire qualcosa di sé attraverso le parole di un'altro essere umano. Buon anno in serenità.
"Un altro" è la forma corretta, la nostra bella lingua merita attenzione.