PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/03/2018
L’orecchio mozzato
verità di un’artista morto dentro.
le stelle epilettiche
viste da bambino
la luna matta
vista da adulto.
il cielo è generoso di nuvole
m’aggrappo alle sensazioni
e sono sempre sicuro della mia insicurezza
una statua non lavorata
da mani di elfo
tutte rugose e schiumanti
di un sudore acre e malato.
passati i giorni del banchetto
d’amici vivi
si correva e sballava
fra petali di rose a festa
a incontro
con ragazze avvolte da prodromi
di passioni di seta
a tuffi da rocce al mare
il cristallino mare
di una Sardegna
sempre in movimento
dove orde di giovani
pescavano orologi dinamici
per feste dove le lancette
esplodevano nude e selvagge.
quando tutto ciò finiva
era il terrore del quotidiano
a spaventare la mia generazione.
ora c’è chi nuota, affoga o è sepolto
in un cimitero
dove il profumo dei fiori
accompagna ogni sepoltura.
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sempre cruel quanto basta... bello..perchè la poesia non è fatta solo di dolcezza (e tantomeno di smancerie spacciate per tali)....

il 30/03/2018 alle 16:03

E' bello, Cooper, lasciarsi condurre dai tuoi versi, senza prevenzioni o remore e cavalcarli a pelo come la verve con sui sono vergati richiede, e tu sapientemente stravolgi percorso ed aspettative e ci accompagni nell'inatteso, in cui poi lasci che ciascuno abbia a che fare col proprio intendimento. chapeau.

il 31/03/2018 alle 06:18