PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/03/2018
Corpo ebbi addestrato a lacerare il cuore
come anima di tagliola
da inquietudini barbare
ingovernabili inferocita
fruscio di morte tra ossa indifese
ecco il pugnale traditore
d’una celebrità sempre incalcolata,
norma Jean nella crudezza
dell’indominabile dominarsi del quotidiano
marylin in un illusorio promotorio
di luci dalla notorietà truccate,
passi indifesi
che ignari dell’ancestrale
primitivo tremolio che per culla ebbero
s’incuneano in questa “giungla d’asfalto”.
ah, seducente eppur mortal pellicola
eva che fosti contro l’Eva che obbligata fui a essere
incarcerata da una celluloide
madre e matrigna al tempo;
“A qualcuno piace caldo”
questo dimenarsi di giorni ubriachi
di senso vacui
questo dormire tremebondo
tra scie di labbra di amori
che amori non potevo chiamare davvero.
“Gli uomini preferiscono le bionde”
ma per ogni donna impietosi serbano
torrenti graffianti di lacrime
cosa mai fu o sarà questa vita?
forse
null’altro che straccio mal cucito su una pelle inquieta
trentasettesima esile candela
che tutte le altre spense e inghiottì
sulla torta ancor non guarnita
della mia fragile esistenza
  • Attualmente 3/5 meriti.
3,0/5 meriti (2 voti)