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Pubblicata il 25/03/2018
Io so che t'amo:
l'intimo conflitto
che il mio vagar
convulsamente afferra
e l'anima sconvolge
e crudamente
ogni mia fibra incide,
ogni pensiero:
pressante, inalienabile:
e sul mio sparuto cranio
mai discosta il ferreo assillo,
conturbante con testardi morsi:
e s'offuscan gli occhi
d'un deserto squallore,
rimbalzando contro neri
marosi e sfuma,
seppellendo il mito
d'un ideale puro,
per cui tu mi sei destino
e palpito e languire..

dove, non so: forse lontano, o qui:
vicino a me, tu...Passa sul tuo ventre
la squallida carezza d'un amore
inerte e prezzolato: e mi dilania,
rapace e acuta, l'unghia dell'inganno..
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Nice

il 27/03/2018 alle 00:23