mi specchio nella lacrima di una stella cadente,
in questa notte di ossessione di me.
mi lascio rapire da una mano di velluto
che lentamente scivola,
in fremiti assurdi,
su questo mio corpo,
stanco di rincorrere
un’inutile menzogna!
cerco, ignaro,
la voce del silenzio,
che mi urli contro
una canzone senza tempo;
una canzone stonata
che parli di serenità.
desiderare di scemare
in una goccia di nulla
che si getta,impavida,
in questo oceano
di nude accozzaglie!