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Pubblicata il 04/03/2018
vecchia ragazza, seduta al tavolo
accanto alla vetrata
dovresti alzarti e venire dalle mie parti
invece di stare a guardarmi
come un quadro astratto
se ti avvicini posso raccontarti tutta
la mia disperazione
forse tu confesserai a me la tua
smettila di bere questa porcheria
li vedo i tuoi gesti
hai uno svitato da qualche parte che ti desidera
e ti vuole tutto per lui
io non ho nessuna ad aspettarmi
dietro la porta di casa
dunque avvicinati pure
ho un panino al salmone e dei pessimi dolci
da ingurgitare
il tuo tavolo è pieno di salati e birra scadente
hai degli occhi magnifici
ma ti tremano le mani
dai, salta fuori da quel tavolo
vieni da me
finiremo per abbracciarci
e ogni notte sarà la nostra notte
dobbiamo solo darci da fare
ordino questo Bloody Mary
ti piacerà un sacco
devi solo allungare la mano
io sono qui per stringertela
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È che le vecchie ragazze sedute a quei tavoli hanno imparato a guardare senza vedere. Sono quadri astratti, sono pomo di campanello a conchetta, quello sul quale a posarci sopra un dito ne viene fuori un suono aspro, e la miglior cosa da fare è stare ad osservarle, solo osservarle, lasciando che le loro mani continuino a tremare e i loro occhi ad essere magnifici. Magnifici Brassens, come quelli di nessun'altra creatura. Perdona, ma tant'

il 04/03/2018 alle 23:27

... Tradita dalla tastiera... Continuo. Perdona ma tant'è che sembra di esserci quando descrivi luoghi e sentimenti.

il 04/03/2018 alle 23:28

Visti da reale, nell'attesa di qualcosa. Grazie. Un abbraccio

il 06/03/2018 alle 16:22