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Pubblicata il 05/02/2018
Casa un tempo
ora rudere avvinghiato da radici
le pietre ossa spolpate di sogni
i rovi vene scoppiate
di sangue arrabbiato
e finestre occhi guerci
paralizzati sul vuoto

partirono con attrito di stomaco
inseguendo un filo da pesca
e un tozzo di pane
traveggola d'esca

nessuno è tornato
ma il dolore è rimasto
sotto porri di renaccio
e l'ombra maligna

qualche vecchio ricorda
un soprannome ridicolo
evoca indomite sconfitte
e il perdono d'esistere
tra l'abbaiare di un cane affamato
che simulava ossa ogni ceppa
fuggita a un'accetta

senza carte legali
un gufo l'ha acquistata dal tempo
a patto chiuda un occhio ai fantasmi
e ogni tanto un canto al ricordo
augurio al destino d'oltreoceano
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da:Sorrisi Pignorati
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