Ormai
solo nuvole distratte
con inconsuete forme
anche d’immaginifiche fisionomie bislacche
intrecciano le mie giornate
sbrogliando matassa dei miei pensieri
mentre sono con lo sguardo volto all’insù.
stimolano ricordi e riflessioni
mentre m’avviluppo in vapori profumati
e vaghi
che esalano, ancora, di te.
spando fiori consunti e invernali
su grigio balcone e tramontana leggera.
volano subito.
quel che resta di un inverno strampalato.
mi perdo in sogni e incubi
di post vitam bio testamentaria.
e, intanto, il sugo di cozze ripiene
bolle
attendendo tagliatelle “al chiodo” con pecorino e pepe.
vado.
È meglio.
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