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Pubblicata il 21/01/2003
Di te io mi sazio
che d'antiche giare
riecheggia il canto
e giuntomi lento
il cuor m'assopì.

Al mal coriaceo
e mai tremo stanco
d'avere si tanto
la gioia di dirti:
"Ti amo, mio incanto".
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...il canto desiato
mi giunse sospiro,
che tremore di cuor
si calmò
in un sorriso....

bentornato di cuore
un bacio cri

il 21/01/2003 alle 22:26

Grazie Cri. Queste chilometriche pause saranno frequenti e irregolari... non sempre ho il tempo e l'animo giusto per scrivere. E devo aggiungere che la storia del punteggio poeta mi piace sempre meno, mi toglie la voglia di pubblicare.
Ricambio il bacio
Nicola

il 22/01/2003 alle 08:28

bella e senza tanti cliché.
ciao.
antonio.

il 22/01/2003 alle 21:30

Grazie... scusa la mia ignoranza, non so il francese... cosa sono i clichè?
Ciao Nicola

il 23/01/2003 alle 10:54

"cliché": quello che formalmente si sa e che prevedibilmente ci si aspetta dagli altri.
quindi nella tua poesia si, hai parlato d'amore, ma le tue parole talmente belle ed inusuali, erano inaspettate. (non conoscere una parola, anche se entrata a far parte del gergo internazionale, non significa essere ignoranti. l'ignoranza é bensí altra cosa;basta guardarsi intorno).
ciao Nicó.
antonio

il 25/01/2003 alle 15:41

Thankfull Antò! Concordo con te che l'ignoranza vera è tutt'altra cosa! Le mie possono essere denominate lacune francotiche!
Ciao

il 27/01/2003 alle 08:18