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Pubblicata il 03/12/2017
Preparato sul tavolo
con rigidità risolta alla mandibola
ma persistente agli arti,
sulla faccia anteriore
della coscia destra
tre antiche cicatrici lineari
aderenti ai piani profondi:
forse esiti di una rovinosa
caduta da cavallo
in quel boschetto oggi carbone
circoscritto da una laguna salsa.
Pericardio illeso
e arterie pervie, sane,
nonostante le intuibili palpitazioni
per l'attenzioni invereconde di Cloe,
la giovane bionda libertina.
Viscere in situm, iridescenti,
come i persici sole trafelati
pescati di frodo su assolate rive.
Sguardo grosso e stupefatto
con iridi nere, come quelle di girifalco
che stride di gioia o langue
nelle notti di chiaristella.
Cavi pleurici beanti,
surreni indenni.
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