Il fragore dei ricordi
procede, in me, come marosi in tempesta verso la riva
e mi inondano la mente
e gli stessi pensieri che nascono
sembrano sabbia di risacca.
così mi portano via ogni fantasia.
e non riesco a ipotizzare nuove visioni oniriche.
taccio, al buio di ogni immaginazione.
non so. E allora mi soffermo a pensare:
quando, sarò tra chi mi circonderà
credendomi morto,
e le voci e le preghiere le sentirò
in lontananza di sensi,
dentro il residuo della mia essenza pensante…
sognerò o sarò sommerso da incubi?
uno stato rem?
non lo so.
forse mi alzerò
e andrò a fantasticare altrove.
mi raccomando, però: non svegliatemi.