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Pubblicata il 20/01/2003
Si leva l'anima dalla carne
e vaga per quei cieli oltre il mondo
verso l'infinito rossore
di quel tramonto lontano.
La dolce ebbrezza che la sostiene
rivela l'immenso mistero
che avvolge il suo destino.
E vaga, vaga,
non sa quale sarà il suo limite
né il luogo ove giungerà.
Ma pur si fermerà,
anche se il mondo
scompare tra le stelle.
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flo

Ciao Beppe,
dà un senso di trasparenza e leggerezza questa tua bella poesia.
Poi il ritornare alla prima natura è di per sè un argomento che seduce.
Ed io sono stato sedotto da questa tua bellissima.
Ciao
Floriano

il 21/01/2003 alle 13:42