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Pubblicata il 21/11/2017
La notte cala e il vociare della gente
non sparisce, come le luci
dei palazzi perennemente vivi,
inquieti, che si ergono sopra i vicoli.
stupore per questo cielo nuovo
dove i fari son le stelle
e le risate ninna nanne.
un sole nuovo che fa sbocciare intense primavere,
che da un calore nuovo,
diverso eppure bello, quasi migliore.
un sole nuovo, una vita promettente,
eppure non scorgo sentieri conosciuti,
non vedo le mie orme,
con colgo le radici.
palazzi e chiese per alcuni solo mura
ma qui son arte, magia d'autore,
frammenti d'esistenza che persiste ancora.
mi siedo e ammiro il mondo;
poi taccio e ascolto il cuore
che sussulta e si riempie d'emozione pura.
satura; poi il buco che divora:
dove sono quegli sguardi penetranti,
quegli occhi incorniciati in volti noti?
da dove viene la presenza dell'assenza
che m'accompagna ovunque vada?
tutto, tutto è incanto, potenzialmente bello
ma poi mi guardo:
niente m'appartiene, io sono straniero.
lo sono qui, ed ora anche dov'ero.
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Parole profondamente belle e significative

il 22/11/2017 alle 09:26

piaciuta

il 22/11/2017 alle 09:54

Sei sempre qui, vicino al cuore.

il 22/11/2017 alle 21:01