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Pubblicata il 20/01/2003
Leonessa vivace
che vive e non giace
che sente l'essenza
di questa esistenza
che balla, che ama
che svolge la trama
che cade distratta
nel luogo non luogo
di gente non gente
ma solo parole
battute a parole
fin quando di notte
sorride, si placa
s'illude di nuovo!




Dedicata al "Chi" di Ernesto
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un autoritratto degno di lode...
...Leo

il 20/01/2003 alle 16:40

Si tu, mi verrebbe voglia di dire!
Nel senso che questa poesia è di una forza incredibile e manifesta un "IO" davvero incomparabile.
Una leonessa sempre a caccia di verità se "sente l'essenza di questa esistenza" e la notte le serve per riprendere le energie per continuare a cercare.
Un felino di gran razza cui la fierezza e la forza sono le qualità migliori.
Un certo non so che di femminino nel cadere distrattamente in un luogo non luogo ove tutto accade e/o può accadere accompagnata da una gaiezza intrinseca d'un animo che non si doma.
Sono stato incauto a porti/pormi una domanda che pensavo legittima. Ma non mi pento, se è venuta fuori, con prorompente vitalità, il cuore indomito d'una donna battagliera, guerriera, sanguigna paga e conscia della sua potenza, delle sue capacità e della sua nobiltà, ma anche, e ripeto, della sua femminilità. Regina delle savane, dal passo felpato ma dalla zampata che può uccidere.
Difficile, impossibile domarti!
Ti avevo votato prima di leggere la parte finale della poesia.
Bella, efficace, prorompente.
Di fronte a tanto non posso che inchinarmi riconoscendone pregi e virtu.
Ernesto

il 20/01/2003 alle 19:02

Grazie leo, è stato immediato e divertente scriverlo. Un saluto

il 20/01/2003 alle 19:54

Mi viene spontaneo ironizzare con una battuta di Alberto Sordi "...Spaghetto tu me provochi?... e io me te magno!",. Guarda che così mi vizi. Comunque per dirla alla Marylin : "Grazie e stragrazie". Ti bacio anch'io, te lo meriti.

il 20/01/2003 alle 19:59

Alcuni di questi aspetti del tuo modo di essere si erano chiaramente manifestati l'altra sera: era forse il momento del sorriso e dell'illusione?
Allora son curioso di conoscerti quando c'è il sole.
Un caro saluto.
Gaetano
PS: Ho letto il tuo commento... venticinquennale: un grazie di cuore da tutti e due.

il 20/01/2003 alle 22:01

...non potevi che essere così...
...un bacio...simy

il 21/01/2003 alle 00:39

Stavolta devo aver veramente esagerato, anche se è stato molto divertente. Anch'io ho la metà oscura solo che di solito è più silenziosa e discreta e forse non è proprio una metà perfetta ma un quarto buio ...generalmente sopportabile.
Grazie t'abbraccio.

il 21/01/2003 alle 19:43

Chissà Simy, chissà? Avrei voluto conoscerti, ma purtroppo non hai potuto, forse alla prossima chissa? T'abbraccio

il 21/01/2003 alle 19:45

Ciao Gaetano sei molto delicato nei tuoi giudizi. Devo dire che m'è piaciuto scrivere questa poesia per l'immediatezza e il ritmo battente. Un saluto e un arrivederci presto.

il 21/01/2003 alle 19:50